Vini rossi di Montepulciano: una guida per la degustazione
23 Settembre 2019
Sono tra le eccellenze a livello internazionale grazie ai riconoscimenti DOCG e DOC che sono stati assegnati rispettivamente nel 1980 al vino Nobile e nel 1988 al Rosso di Montepulciano. Le linee guida per la degustazione dei vini di Montepulciano, con le loro caratteristiche uniche dovute alla combinazione di uve ma, soprattutto, alle particolarità del territorio, sono fondamentali per ritrovare tutti i gusti e gli aromi in un buon calice.
Come degustare il vino Nobile
Il Nobile non è solo un vino, ma un universo tutto da scoprire in cui si mescolano la storia di Montepulciano, la sua antica tradizione agricola e vinicola, in particolare, ma anche una regolamentazione per produzione e invecchiamento, e l’abbinamento ai prodotti del territorio della Val d’Orcia, tradizionali e con certificazioni IGP e DOP.
Il suo colore rubino, che con l’invecchiamento vira verso il rosso granato, e il sapore persistente sono frutto dell’unione calibrata e tassativa nelle sue percentuali di uve Sangiovese (biotipo Prugnolo gentile) con altre due uve tipiche della Toscana: Canaiolo e Mammolo. La disciplinare di produzione del vino Nobile di Montepulciano del 2010 prevede anche che coltivazione e lavorazione delle uve avvengano entro il territorio della città e limitatamente alle zone che possano garantirne le qualità gustative ed organolettiche, come nel caso della cantina Borgo Tre Rose.
Infatti, nelle bottiglie di Simposio, Santa Caterina e Villa Romizi della Tenuta Tre Rose si ritrovano tutte le sfumature dei grappoli maturati tra i filari su cinque colli fatti di terreni differenti e dove il clima della Toscana viene mitigato dalle correnti del vicino Lago Trasimeno. Questo scenario unico permette una maturazione dei vigneti tale da conferire quella sapidità e persistenza che caratterizzano il vino Nobile nonché le diverse produzioni della nostra cantina. La temperatura ideale per servire il vino Nobile e ritrovare tutto questo nel calice è tra i 16 e i 18 gradi, 20 in caso di bottiglie con una maggiore maturazione.
La degustazione del Rosso di Montepulciano
Dall’unione, anche in questo caso regolamentata, delle stesse uve Sangiovese Prugnolo gentile con Merlot e Cabernet Sauvignon nasce il Rosso di Montepulciano DOC. Un vino giovane, ossia che si beve dopo pochi anni dalla vendemmia, ma che ha una storia che scivola indietro nei secoli, fino al 1600, quando già ne venivano celebrate le caratteristiche.
In un calice di vino Salterio della Tenuta Tre Rose ritroviamo l’odore fresco e fruttato del Rosso di Montepulciano, mentre le note rotonde e piacevoli al palato sono persistenti, soprattutto quando questo vino viene servito alla sua temperatura ideale di 16 gradi. In tavola, il suo colore rosso sgargiante con sfumature violacee crea un accostamento perfetto con i piatti dell’altrettanto antica tradizione culinaria toscana che va dall’antipasto al dolce, per ogni stagione e tutti i gusti.
Nella degustazione del Vino Rosso di Montepulciano DOC, come anche in quello del Nobile DOCG, quello che si dovrà sempre tenere presente è l’equilibrio dei sapori tra piatto e bicchiere, per un’esperienza incancellabile in gola, ma soprattutto nel cuore.
Credits foto di anteprima: Jill Wellington via pixabay.com.