Pienza: cosa vedere in un giorno
2 Agosto 2017
Vi siete mai chiesti se esiste la Città Ideale? Secondo numerosi architetti e urbanisti del XV secolo, le città dovevano rispondere a precisi criteri filosofici, scientifici e razionali, ponendo al centro l’uomo attraverso la realizzazione di piazze, palazzi e fortificazioni dalle proporzioni armoniche, inseriti in un contesto urbano progettato per valorizzare ogni singolo elemento architettonico.
La storia di Pienza è esemplare in questo senso, infatti è nota anche come la Città Ideale ed è stata per questo inclusa dall’UNESCO fra i patrimoni dell’Umanità.
Vi suggeriamo un itinerario dedicato alle attrattive che hanno reso celebre Pienza, un borgo che potete visitare anche in un solo giorno, facile da raggiungere da Montepulciano, poiché dista soltanto 14 km.
Perché si chiama Pienza?
Cominciamo dal nome della città, perché ha una storia unica nel suo genere: fino al 1462 questo borgo era chiamato Corsignano e fu una visita di Papa Pio II, ovvero Silvio Enea Piccolomini, nato a Corsignano nel 1405, a determinarne il destino.
Il Papa trovò un borgo molto degradato e per questo decise di far costruire una nuova città, affidando il progetto all’architetto Bernardo Rossellino, il quale in 4 anni riuscì a realizzare una città dalle forme armoniose, un’autentica opera d’arte.
Perciò Pienza trae il nome da Papa Pio II, il quale morì prematuramente nel 1464, non facendo in tempo a ideare altre opere.
La visita del borgo inizia proprio da Piazza Pio II, il centro di Pienza, che racchiude gli edifici simbolo dell’ideale rinascimentale: il Duomo, intitolato a Santa Maria Assunta, una chiesa caratterizzata da tratti stilistici del gotico francescano, armonizzati con la struttura rinascimentale dell’edificio; il Palazzo Comunale, originariamente residenza dei Priori, la cui facciata all’interno del portico è adornata dagli stemmi dei Podestà che vi abitarono.
All’interno della Sala del Consiglio si può ammirare un affresco della Scuola senese del Quattrocento che raffigura la Madonna col Bambino e i Patroni di Pienza (ovvero San Vito, San Modesto e San Matteo); il Palazzo Vescovile, noto anche come Palazzo Borgia, è situato sulla destra della piazza e ospita il Museo Diocesano, nel quale sono custoditi arredi sacri, arazzi, sculture e pale d’altare; Palazzo Piccolomini, accanto al Duomo, completa la sublime bellezza della piazza, merito dello straordinario giardino pensile interno e del loggiato con vista sull’intera Val d’Orcia e sul Monte Amiata.
Consigliamo di dedicare un po’ di tempo a visitare il Palazzo per approfondire la storia di Pienza; al piano terra si trova una mostra permanente che illustra la struttura architettonica del palazzo spiegandone il progetto; al primo piano si possono visitare le stanze segrete, arredate con gli eleganti mobili dell’epoca e rimaste inalterate nel tempo.
Il Palazzo, di forma quadrata, è probabilmente l’opera più vicina alle idee di Papa Pio II ed è stato progettato come residenza estiva per poi divenire un’attrattiva imperdibile per i turisti: qui, infatti, è visitabile il primo giardino pensile realizzato durante il Rinascimento!
Arte e natura sono legate indissolubilmente in questo angolo di quiete, incorniciato dalle aiuole e dalla fontana ornata con ghirlande di frutti, un piccolo paradiso all’interno di un palazzo del Quattrocento.
Per informazioni su orari di apertura: www.palazzopiccolominipienza.it.
Cosa mangiare a Pienza
Il prodotto tipico più noto di Pienza è il cacio, un tipo di formaggio pecorino che troverete in diverse varianti (delicato, piccante e stagionato) nei menù dei ristoranti, oppure come ideale abbinamento con salumi e vini locali.
Per sapere come nasce questo formaggio e quali sono le sue caratteristiche principali potete partecipare a una visita guidata a un caseificio, con inclusa degustazione del cacio di Pienza al termine del tour.
Uno dei caseifici che offrono questa opportunità è La Vecchia Bottega, caseificio Pienza Solp, situato in località Poggio Colombo 40, a metà strada tra Pienza e Montepulciano.
Questo formaggio è ritenuto così importante dagli abitanti da dedicargli persino una competizione: il Palio del Cacio a Fuso, in programma nella prima settimana di settembre proprio nella piazza principale della città.
In pratica, si posiziona un fuso al centro della piazza e a partire da esso delle circonferenze concentriche, di raggio sempre maggiore e punteggio inferiore.
I partecipanti delle sei contrade hanno a disposizione tre chance per far rotolare il cacio il più vicino possibile al fuso e vincere il Palio disegnato da artisti locali.
Pieve di Corsignano
Per raggiungere questa Pieve, costruita intorno al XII secolo ma originaria del VII, occorre seguire a sinistra la via Panoramica che porta al Monte Amiata per circa 1 km, fino al bivio dov’è riportata l’indicazione della Pieve.Vi invitiamo a notare un piccolo bassorilievo scolpito su una delle colonne della chiesa, raffigurante il serpente Regolo, divinità conosciuta dalle popolazioni dell’Appennino Toscano. Si narra che questo serpente potesse ipnotizzare chiunque lo incontrasse ma non era considerato necessariamente malvagio.
All’interno della Pieve, scarno e sobrio, è presenta la fonte battesimale in cui furono battezzati i Papi Pio II e Pio III, mentre nei sotterranei si trova la cripta che in origine probabilmente ospitava un reliquiario.
“Pienza, nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza” è la definizione data dal Pascoli per esprimere l’unicità di questo borgo, da visitare seguendo questo breve itinerario per apprezzarlo al meglio.
Foto di anteprima Credits: viaggiandointoscana.it/siena/pienza/.